Se avete optato per le coccole del vostro ristorante preferito, potete serenamente lasciare l'articolo qui dove siete arrivati.
Ma.
Se siete giovani avventurieri intenti, come i gatti, a "piantar Maggio" senza rinunciare alla scampagnata gastronomica.
Oppure.
Se siete dei vecchi nostalgici delle tovaglie a quadrettoni in mezzo ai prati verdi, che con gli anni e la quiete ormonale piantano maggio solo facendo l'orto.
Allora...
Proseguite pure nella lettura e buon Vineggiamo!
Primo maggio 5 vini da portare al sacco
Take it easy.
Ossia quelli che non vogliono tirar fuori le stoviglie, neanche se di mais, e decidono di optare per un panino.
Comodo e facile, da mangiare con le mani e nel più totale disimpegno, almeno al momento del consumo. Perché, senza tralasciare qualità delle materie prime, gusto e tattilità, anche un panino può essere gourmet. Lo sa bene Max Mariola, istrionico chef romano che ha fatto della "mangiare bene a du' spicci" il suo biglietto da visita. E allora potrete lasciarvi ispirare dal suo primaverile panino con la vignarola o da quello saporoso con cipolle di Tropea e salsiccia piccante, spaziando tra variazioni sul tema che confermeranno la tesi per cui l'alta cucina la si può anche "mettere nel sacco".
Tra simbolismi, liturgia e religione, pane e vino, si sà, stanno a braccetto dalla notte dei tempi. È quindi sul principio "simple but not stupid" che punteremo il nostro abbinamento.
Ad esempio con la flessibilità di una bollicina tenue, ma presente, in grado di dominare il morso senza mai contrastarlo in maniera impetuosa.
È il caso del 507, vino naturale rifermentato in bottiglia con metodo Ancestrale di Poggio Baranello, con il quale potrete lasciare a casa anche il tire-bouchon e, da bravi muratori, aprire la bottiglia con il portachiavi della macchina (vedi tappo a corona).
Per chi invece volesse attenuare l'effetto incendiario della salsiccia piccante, può optare per la scelta tutta bio di Fattoria Lucciano, il Tenuis, 100% montepulciano della Tuscia, un rosso di personalità che non sfigurerà con la ricetta.
I Gourmet.
Chi non si fa mettere in scacco dall'apparecchiare con forchette e coltelli, portando per campi le ceramiche di Deruta e l'argenteria della nonna, sicuramente si cimenterà in preparazioni da impiattare, più o meno scenograficamente.
Tra queste, le insalate di riso (o di pasta) sono la migliore soluzione per dare libero sfogo alla fantasia, ai colori e al gusto da intenditori e, virando dai soliti wusterl e dai sottaceti insipidi, si può puntare dritti su condimenti arditi come tartare di tonno e salmone affumicato; verdure croccanti e zafferano; Cesar Salad.
Sarà di buon auspicio, allora,scegliere bianchi dal patrimonio aromatico evidente, ma che abbiano conservato una sana agilità gustativa; tra questi, il Procanico di Podere Elvella o il 2M di Le Coste di Gradoli.
I Primitivi.
Per i duri e puri della scampagnata, quelli che non si spaventano nel mettersi sotto braccio barbecue e carbonella per passare sulla griglia l'intero menu della festa dei lavoratori. Si può pensare ad un abbinamento fresco e leggero, di beva piacevole e spensierata, soprattutto nella misura in cui (tutti noi lo speriamo) il Primo Maggio sia una giornata baciata dal caldo e dal sole e un rosso rischi di risultare davvero troppo pesante. È il momento del Rosato di Carla Onofri, Altrove.
Agile e fresco sulle parti grasse di un'eventuale grigliata di maiale, senza inasprire le sensazioni dure della caramellizzazione delle bistecche di manzo, sarà in grado di tenere sotto controllo anche l'aromaticità degli spiedini ovini.
Insomma, famo a fidasse, ché i rosati di oggi sono tra i migliori vini da consumare al barbecue.
Primo Maggio, festa dei lavoratori: il vino ve lo portiamo noi!
Il vostro sommelier